sabato 17 settembre 2016

L'ospite tanto atteso.

A lei non piace farsi fotografare, proprio come non piace a me.
Ha un sorriso grande come l'orizzonte e gli occhi belli, liquidi, pieni di sincerità. È mia nipote, Lisa, 23 anni, una laurea in architettura e una specializzazione da fare. Ha visto più mondo di quanto io ne vedrò mai ed è venuta con noi per una decina di giorni, con il suo zaino in spalla e quell'aspetto da bambina che ti fa credere impossibile possa muoversi così, da sola, senza essere affidata alla tutela di qualcuno.
Ho visto il mio mare coi suoi occhi e gli ho detto grazie di essere così magnifico. Ho visto i miei luoghi del cuore ritrovando attraverso lei lo stupore che avevo 6 anni fa e che oggi non ho più.
Alla bellezza si fa l'abitudine, è una gran triste verità. Ho toccato con mano la gioia, la meraviglia, l'incontro con la natura attraverso Lisa e il suo vivere la Grecia. L'ho vista parlare con la gente con la mia stessa semplicità, l'ho sentita ancora una volta, una di più, la mia stella.
Grazie, Lisa, fagottino del mio cuore.

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