domenica 25 giugno 2017

La rotta del bordo migliore.


P'acá y p'allá all'ancora sotto il monatero di Xrisopigi, Sifnos.
Sono almeno due anni che il mio viaggio non ha più una meta, laddove la meta è un posto nuovo da raggiungere, perché abbiamo esaurito in questo fazzoletto di mare le isole da scoprire. Tutte sono ormai già raggiunte e anche già toccate più volte. 
Mi sento sempre chiedere "ma non sei stanca della Grecia? Non hai voglia di altri mari?"
No.
È casa mia, sono fedele. Viaggio non per dire di esserci stata ma per stare. È poco avventuroso? Fa poco viaggiatore? Pazienza, problema di altri, non mio.
Non ho medaglie da cercare, né bandierine da piantare.
Fatto sta, però, che quando non c'è un luogo da scoprire, manca una meta. Ci si perde intorno, si va dove si vuole.
È un po' indolente, un po' dispersivo.
Impone, comunque, di trovare una linea guida, un principio di fondo che conduca i tuoi passi.
Il viaggio di quest'anno avrà la sua traccia: sarà la rotta del "bordo migliore a seconda del vento che c'è".
Da Milos, pensavamo di andare verso Astipalea, passando attraverso la caldera di Santorini e fermandoci qualche giorno a Anafi, a risacca piacendo.
Ma si prospetta una settimana di calma di vento qui in Egeo. E quando il vento calma si risale, per sfruttare quel poco che arriva d'inerzia da nord. Rotta NordEst quindi, a cercare il vento. 
Le isole che tocchiamo son quelle che stanno sulla bolina.
Da Milos, Sifnos, poi Antiparos, ora a Rinia dopo aver acchiappato un meltemi timido a Mykonos e nei prossimi giorni a Ikaria. Regalandoci quegli ancoraggi di solito impossibili e godendo di queste piccole novità .
Sempre che il vento non cambi idea, in quel caso la cambieremo con lui.
Non avere appuntamenti è il lusso più bello che puoi avere per mare. Subito dopo quello del non sapere che giorno o che ora è.
Si chiama libertà ed è quella vera.

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